Esistono luoghi che raccontano la memoria e l’identità dell’Etna. Il palmento è la struttura per eccellenza che testimonia il passato e il patrimonio enologico del vulcano: in questo edificio settecentesco, per secoli, i vignaioli si dedicavano alla vinificazione, compiendo ogni processo, dalla pigiatura delle uve all’affinamento del vino nelle grandi botti di castagno.
Il progetto di recupero dell’antico Palmento è iniziato nel 2010 per volontà della famiglia Costanzo per restituire la dignità originaria a un luogo pensato e organizzato per la produzione del vino. Il restauro conservativo è stato condotto secondo i principi della bioarchitettura, nel massimo rispetto del territorio, con l’idea di riprodurre fedelmente il processo di vinificazione tradizionale in uso sull’Etna.
Attorno all’antico palmento ottocentesco, utilizzato sino ai primi anni del ‘900 dai viticoltori della zona, si estende il vigneto secolare che Palmento Costanzo coltiva in regime biologico. I circa quattordici ettari vitati nella caratteristica disposizione a terrazzamento si trovano tra i 600 e gli 800 metri sul livello del mare, nella zona della DOC Etna.
La grande parte dei vigneti di Palmento Costanzo si trova in contrada Santo Spirito, nella frazione di Passopisciaro, versante nord dell’Etna. Durante gli anni, Palmento Costanzo ha acquisito alcuni vigneti in altre contrade sul versante nord ed anche sul versante sud. Tutti i vigneti sono coltivati in regime biologico.
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